In questi giorni si è tenuta la sesta edizione di Aquafarm, la fiera di riferimento nel Mediterraneo e nel Sud dell’Europa per l’acquacoltura, la molluschicoltura e la pesca sostenibile. L’expo ospitata da Pordenone Fiere ha riunito l’intera filiera produttiva e commerciale del settore dell’acquacoltura.
Federpesca assieme all’Università Politecnica delle Marche hanno tenuto ieri, 15 febbraio, un convegno dal titolo “La nuova Politica comune della pesca: quali proposte per il futuro dell’acquacoltura?”, al quale hanno partecipato anche il Presidente dell’Associazione Mediterranea Acquacoltori (AMA), Giuseppe Prioli e il Presidente del Centro Sviluppo Ittico Toscano (Cesit), Roberto Manai.
La discussione è stata aperta dall’On. Rosanna Conte, Commissione Pesca del Parlamento Europeo, la quale ha riaffermato il suo impegno in Commissione pesca per conseguire l’obiettivo di un’acquacoltura sostenibile e di qualità nell’Ue, che tuteli redditività e occupazione come anche il benessere animale, oltre che garantire prodotti a bassa impronta ambientale e capace di rispondere alla sfida dell’aumento dei prezzi e dell’energia.
Moderati Chiara Zaccaroni, della rivista Il Pesce, i diversi attori appartenenti al mondo della pesca e dell’acquacoltura si sono successivamente confrontati sulle sfide e opportunità future relative alla produzione di un’acquacoltura sostenibile e competitiva in Ue, in vista di una prossima revisione parziale della Politica comune della pesca, recentemente annunciata dalla Commissione europea.
Tra gli argomenti del convegno il rapporto di scambio e complementarità tra i settori della pesca e dell’acquacoltura nel cogliere le sfide di riduzione della dipendenza dalle importazioni di prodotti ittici, della sostenibilità ambientale, dell’innovazione tecnologica e del ricambio generazionale, con l’obiettivo di rendere più competitivi questi settori in accordo con le indicazioni dei provvedimenti in questi mesi in discussione al Parlamento Europeo.
“Siamo qui per testimoniare che pesca e acquacoltura non sono due comparti in competizione” ha dichiarato la direttrice di Federpesca, Francesca Biondo. “Bensì è fondamentale collaborare ad un nuovo modello di integrazione tra i settori che insieme rispondano al fabbisogno di prodotti ittici degli italiani riducendo la dipendenza dalle importazioni. Entrambi i settori in Italia garantiscono infatti prodotti di grande qualità ed è fondamentale che insieme lavorino per vincere le sfide della transizione ecologica, del ricambio generazionale e dello sviluppo di nuove competenze, della sostenibilità economica e sociale. C’è una forte domanda di prodotti ittici e con il giusto supporto del Feampa e meccanismi di semplificazione e trasparenza da parte della pubblica amministrazione è ancora possibile scrivere un futuro diverso per le imprese della pesca e dell’acquacoltura italiane” ha così concluso la direttrice.